Monologo teatrale di Stefano Bonato
Regia di Daniela Mattiuzzi
Durata: 75 minuti
Sulle vecchie cartine stradali d’America, le strade secondarie erano segnate in blu.
E proprio quelle vie, lontane dai grandi itinerari, invitavano a perdersi, a rallentare, a ritrovarsi.
Strade Blu nasce da lì: dall’idea che ogni viaggio sia una scoperta interiore.
Ispirato al best-seller Blue Highways di William Least Heat-Moon, lo spettacolo intreccia la letteratura dei grandi scrittori del Nuovo Mondo con la musica Old Time suonata dal vivo, restituendo allo spettatore un’immagine originale, poetica e inattesa dell’America rurale.
La narrazione si sviluppa come un caleidoscopio di luoghi, ricordi e visioni: ogni quadro è uno spazio reale e simbolico allo stesso tempo, una strada blu che attraversa paesaggi geografici e interiori.
Quadri e luoghi dello spettacolo
1. Vecchie Cartine
Le antiche mappe segnano il punto di partenza: le strade blu come metafora del viaggio nell’anima.
2. Sogno
L’America vista con gli occhi di un bambino che approda a New York: un sogno condiviso, un luogo conteso.
3. L’America Profonda
Solitudini del North Dakota e del Midwest: natura aspra, coloni, silenzi e il bisogno umano di lasciare un segno.
4. Gli Hobos e la Strada
Libertà errante, ribellione, curve inattese: il cammino come scoperta costante.
5. La Musica delle Strade
Fiddlers, banjo, fiere polverose: il suono vivo delle strade blu, tra gioia, dolore e speranza.
6. Il Ritorno
Una strada disastrata, simbolica: il viaggio diventa risposta.
“La nostra destinazione non è mai un luogo, ma un modo nuovo di vedere le cose.”
Le fotografie proiettate accompagnano ogni momento,
creando un affresco visivo e sonoro che unisce narrazione, musica e immagini.
Elementi distintivi
· Narrazione e teatro visivo: la presenza dell’attrice dà corpo alle storie, mentre le immagini proiettate creano un paesaggio visivo sospeso tra realtà e sogno.
· Musica Old Time dal vivo: chitarra, mandolino, violino, contrabbasso e voce disegnano l’anima sonora dell’America rurale.
· Struttura a caleidoscopio: ogni quadro è un luogo, non una tappa.
· Profondità culturale: letteratura, immagini e musica si intrecciano per offrire una visione poetica e originale del viaggio.
In Scena
Margherita Piccin
Attrice
Musicisti
Stefano Bonato
Chitarra – Cori
Stefano Santangelo
Mandolino – Autoharp – 5 String Banjo – Cori
Claudia Ferronato
Voce
Luciano Tortima
Contrabbasso – Cori
Alessandro Chiarelli
Violino – Cori