Monologo teatrale di Stefano Bonato
Regia di Stefano Bonato e Claudio Tomaello
Durata: 90 minuti
La Casa di Augusta è un racconto teatrale che intreccia due epoche lontane:
la leggenda medievale di Santa Augusta e la storia di una giovane donna dei nostri giorni, chiamata anch’essa Augusta, costretta ad affrontare una prova estrema.
Sul palco, passato e presente si sovrappongono come due lastre di vetro:
le mura della fortezza di Re Matrucco si confondono con le corsie di un ospedale contemporaneo;
le voci dei Visigoti riecheggiano nelle parole di una ragazza italo-francese che cerca coraggio;
il viaggio dei popoli antichi diventa metafora dei viaggi di oggi, quelli di chi attraversa mare e deserto in cerca di futuro.
Attraverso la narrazione dell’attore e la musica dal vivo della chitarra, lo spettacolo segue le vicende di:
· Augusta, giovane italo-francese in attesa di un trapianto di cuore;
· Rina, la nonna, presenza luminosa e punto di riferimento;
· Bill, reporter inglese con un passato segnato dalla perdita;
· Ye, ragazza africana sopravvissuta a un naufragio nel Mediterraneo.
Il cuore diventa il centro simbolico del racconto:
un’eredità, un confine, una domanda.
Quanti ASA può sopportare un cuore?
Quante storie può contenere?
La Casa di Augusta invita lo spettatore a una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza, dei confini, dell’identità e dei ponti invisibili che uniscono epoche e destini.
Un viaggio nella storia e nell’animo umano, attraversato dalla forza di una ragazza medievale che ancora oggi ci parla — e ci chiede di ascoltare.
Elementi distintivi
· Teatro di narrazione puro
Un attore in scena, pochi oggetti essenziali, e una storia potente che guida lo spettatore attraverso secoli di emozioni.
· Musica dal vivo (chitarra)
La chitarra accompagna la narrazione, creando paesaggi sonori che amplificano turbamento, commozione e intimità.
· Parallelismo tra epoche
La vicenda di Augusta del V secolo dialoga con quella dell’Augusta contemporanea, mettendo al centro il tema del cuore come organo fisico e simbolo universale.
· Temi attuali e profondi
Accoglienza, identità, confini, migrazione, eredità emotiva e appartenenza.
Una riflessione interiore e culturale che tocca corde antiche e contemporanee.
· Voce fuori campo
La storia di Ye è affidata a una voce registrata, interpretata da una donna di colore, che accompagna una delle parti più emozionanti dello spettacolo.
In Scena
Stefano Bonato
Chitarre
Claudio Tomaello
Attore